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Prevenzione del carcinoma

Il carcinoma prostatico rappresenta il secondo tumore più frequente nell’uomo. Evidenze cliniche ed epidemiologiche sempre più convincenti confermano infatti che la dieta e i fattori ambientali rivestono un ruolo importante sia nello sviluppo e nell’evoluzione della malattia, sia nella sua prevenzione.

Nel Tumore prostatico, la possibilità di diagnosticare microscopicamente le lesioni pre-cancerose in stadi precoci, la lunga latenza sulla progressione della malattia prima delle manifestazioni cliniche conclamate, fa si che tale neoplasia sia un bersaglio ideale per la chemio prevenzione operata con nutraceutici e fitoterapici. Ogni intervento in grado di rallentare questa evoluzione rappresenta quindi un vantaggio; la prevenzione primaria è quindi indirizzata ai soggetti sani e deve essere attuata modificando da un lato lo stile di vita e l’alimentazione e dall’altro somministrando sostanze prive di tossicità, in grado di bloccare o invertire il fenomeno di trasformazione maligna della cellula normale.

Diverse piante medicinali ad uso alimentare e/o fitoterapico ( Soia, Cavolo, Te verde, Pomodoro, ecc) rivestono un ruolo molto importante nella prevenzione oncologica e nel trattamento chemioterapico. Infatti numerose sostanze (flavonoidi, carotenoidi, tannini, ecc) hanno dimostrato attività chemiopreventiva, grazie alla loro capacità di inibire l’azione di alcuni cancerogeni alimentari sulle cellule sane, di incrementare l’apoptosi di quelle già trasformate, oppure di inibire l’attività di fattori di crescita tumorale.

Gli studi epidemiologici e le crescenti evidenze cliniche, hanno dimostrato che le sostanze nutraceutiche possiedono proprietà antiossidanti, utili per la prevenzione ed il trattamento,in combinazione con terapie convenzionali, del carcinoma della prostata e di altre neoplasie (1-2).

La riduzione dei grassi nella dieta

I fattori ambientali e il tipo di alimentazione svolgono un ruolo importante nell’insorgenza della malattia; infatti è ormai accertato che una dieta ricca di lipidi aumenta il rischio di carcinoma,(3;4;5) ma è altresì documentato che l’assunzione giornaliera di sostanze vegetali, ricche di flavonoidi e di retinoidi come il licopene dei pomodori svolgono un’azione protettiva nei confronti dell’insorgenza e della progressione.

Infatti grassi presenti nella dieta rappresentano il substrato per i radicali liberi dell’ossigeno; la ricerca oncologica, studiando l’eziopatogenesi delle malattie tumorali, ha individuato tra i possibili fattori eziologici il rapporto causa-effetto tra i radicali liberi dell’ossigeno e il danno ossidativo a livello biomolecolare,in quanto l’attacco ossidativo al DNA cellulare può portare mutazioni e alterazioni dei geni, avviando così il processo di carcinogenesi.

Micronutrienti

Sono un gruppo di sostanze nutritive in grado di interferire farmacologicamente con i meccanismi che regolano la crescita cellulare, riducendo lo stress ossidativo o addirittura esercitando un’efficace azione antiproliferativa.

Per quanto riguarda la ghiandola prostatica tra le diverse sostanze che hanno dimostrato possedere proprietà di chemio prevenzione troviamo:

  • i polifenoli del tè verde e del melograno – la curcumina
  • i carotenoidi come il licopene
  • i flavonoidi come la quercetina e la silimarina
  • la vitamina E
  • gli isoflavoni della soia

Tè verde (LICOSER Plus)

te verde licoser

Deriva dalla pianta Camellia Sinensis contiene numerosi polifenoli, in particolare l’epigallocatechina gallato, che agiscono con attività di tipo antiossidativo e detossificante dei metabolici ad attività cancerogena.

I polifenoli agiscono con diversi meccanismi sia nella chemio prevenzione sia nella fase di progressione e diffusione del tumore: inducono l’apoptosi delle cellule tumorali, down-regulation della telomerasi, riducono l’attività angiogenetica per inibizione delle COX-2, del fattore NF-kB, del VEGF, della proteina Bcl-2 e delle MMP (metallo proteine) e uPA, con conseguente riduzione del rischio di metastatizzazione del tumore già formato (6).


La curcumina (BreaCUR 350 )

curcumina breacur

E’ il principale costituente del rizoma della curcuma, nota spezia utilizzata nell’alimentazione con affermate proprietà antinfiammatorie e antitumorali. Studi sperimentali e clinici hanno dimostrato l’effetto antinfiammatorio per inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi. Inoltre altri studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena e anticancerogena della curcumina, probabilmente per l’effetto antiossidante oltre che per l’interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.


Il Licopene (LICOSER)

licopene pomodori crop

Pigmento naturale appartenente alla classe dei carotenoidi. In natura il licopene è presente nei pomodori e in altre sostanze vegetali; dotato di elevata attività antiossidante, è considerato tra i carotenoidi il più potente scavanger (spazzino) dei radicali liberi dell’ossigeno.

Alcuni autori (Pastori et al.) hanno dimostrato che il licopene è in grado di agire in modo sinergico con la Vitamina E ,esercitando così un effetto antimitotico (duplicazione cellulare) già a concentrazioni fisiologiche (7).

Esistono ampie conferme in vasti trial di popolazione che dimostrano l’esistenza di una correlazione tra ridotte concentrazioni plasmatiche di licopene e aumento del rischio di sviluppare un carcinoma prostatico.

Studi recenti hanno dimostrato infine che la supplementazione con licopene in pazienti già in attesa di prostatectomia radicale riduce le dimensioni della neoplasia e abbassa i livelli di PSA. Proprio questa protezione nei confronti delle forme avanzate della malattia fa ritenere che la supplementazione a base di licopene sia efficace nel rallentare la progressione del CaP.


Quercetina (BreaCUR 350) e Silimarina (SILIGIN)

silimarina

Flavonoidi molto diffusi nel regno vegetale , frutta e verdura, la silimarina viene estratta dai semi del cardo mariano,con attività proapoptosica, antiproliferativa ed antinfiammatoria. La silimarina ha dimostrato inoltre attività epatoprotettrice utile nella prevenzione di alcuni chemioterapici ed antiossidante.


La Vitamina E (LICOSER)

vitamina E

La Vitamina E rappresenta il principale fattore antiossidante presente nella membrana cellulare. Inibisce la perossidazione lipidica e ha dimostrato di possedere un ampio raggio di proprietà antitumorali,come, per esempio,l’attività protettiva contro la carcinosi e l’inibizione della progressione tumorale. Grazie alla sua azione antiossidante è in grado di proteggere le cellule dall’effetto mutageno dei radicali liberi. Tuttavia la potenzialità antiproliferativa della vitamina E non va ricercata esclusivamente in quest’ambito:è stato infatti evidenziato come essa possa interferire direttamente nella crescita cellulare attraverso un’inibizione della proteina chinasi C.

Per quanto riguarda direttamente il carcinoma prostatico,questa vitamina è in grado di inibire la proliferazione di cellule LNCaP in modo dose-dipendente ed entro un range di concentrazione facilmente riscontrabile nel plasma umano.

I meccanismi precisi attraverso cui la vitamina E esercita i suoi effetti protettivi non sono ancora stati chiariti,ma numerose linee cellulari di diverse forme tumorali hanno dimostrato,sia in vitro che in vivo,di essere sensibili alla sua azione. L’ipotesi più accreditata è che la vitamina E eserciti la sua attività inibendo il danno ossidativo a livello dell’epitelio prostatico.


Il Selenio

selenio

Il selenio, microelemento essenziale per l’uomo, sotto forma di seleniometionina ha dimostrato di possedere attività antiossidante, con conseguente neutralizzazione dei perossinitriti, azione protettiva verso l’azione dei radicali liberi e un effetto antiossidante generalizzato, dal momento che è incorporato nella glutatione perossidasi, enzima chiave per il mantenimento del sistema di ossidoriduzione cellulare.

Numerosi studi epidemiologici hanno confermato il rapporto inverso tra l’apporto di selenio e diverse forme di tumore ,compreso il carcinoma della prostata. A prescindere dai meccanismi implicati nell’attività chemiopreventiva, attraverso studi di prevenzione oncologica ed osservazionali si è dimostrata una correlazione inversa tra i livelli plasmatici di selenio e la mortalità per CaP.


Lo Zinco (LICOSER)

zinco

Questo minerale si trova in alte concentrazioni nel tessuto prostatico sano, ma si riduce in maniera considerevole quando le cellule prostatiche diventano tumorali (8). E’ stato dimostrato in vitro che lo zinco può inibire la crescita delle cellule tumorali prostatiche attraverso l’induzione di apoptosi e l’arresto del ciclo cellulare: questo lascia pensare che la carenza di zinco possa svolgere un ruolo importante nella patogenesi del CaP.

Studi osservazionali di popolazione, condotti su pazienti con tumore alla prostata,hanno dimostrato un effetto protettivo dello zinco rispetto al rischio di carcinoma prostatico,che risulta ridotto proporzionalmente alla quantità di zinco che viene assunto settimanalmente.


Bibliografia

  1. van Poppel H, Tombal B. Chemoprevention of prostate cancer with nutrients and supplements Cancer Management and Research. 2011;3(1):91-100
  2. Rittmaster RS. Chemoprevention of prostate cancer. Acta Oncologica. 2011;50(supplement 1):127- 136
  3. Rose DP, Boyer AP, Wynder EL. International comparison of mortality rates for cancer of the breast, ovary, prostate, and colon per capita food consumption. Cancer 1986; 58:2363
  4. West DW, Slattery ML, Robinson LM, French RK, Mahoney AW. Adult dietary intake and prostate cancer risk in Utah: a case-control study with special emphasis on aggressive tumors. Cancer causes Control 1991; 2:85    
  5. Giovannucci EJ, Rimm, EB, Colditz GA, Stampfer, MJ. Asherio, A, Chute CC, Willett WC. A prospective study of dietary fat and risk of prostate cancer. J Natl Cancer Inst 1993; 85:1571
  6. Fabio Firenzuoli Fitoterapia 16: 527 IV edizione Masson
  7. Pastori M. Lycopene in association with alphatocopherol inhibits physiological concentrations proliferations prostate carcinoma cells. Chem Biophys Res Comun 1998; 250:582
  8. Zaichick VY, Sviridova TV, Zaichick SV. Zinc concentration in human prostatic fluid: normal, chronic prostatitis, adenoma and cancer. Int Urol Nephrol (Hungary) 1996; 28:68

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