I componenti che possono costituire gli integratori alimentari sono tanti: dai “classici” minerali e vitamine, di cui sono noti ormai da tempo effetti e dosi efficaci, ad aminoacidi, acidi grassi essenziali, enzimi, fibre ed estratti di origine vegetale, sia in monocomposti che in pluricomposti, pre-dosati.
Vengono definiti “botanicals” le piante e i loro estratti, utilizzati per preparare integratori o prodotti fitoterapici. Approfondiamo di seguito tipologie e composizioni…
Sicurezza e interazione degli elementi integratori
La concentrazione di tutti questi ingredienti presenti all’interno degli integratori deve essere attentamente controllata e deve rispettare rigide normative, per garantire che le formulazioni commercializzate siano sicure per la salute. E’ importante sottolineare che una sostanza, per poter essere usata in un integratore alimentare, deve aver fatto registrare in ambito UE un pregresso consumo significativo come prova di sicurezza. Se non ricorre tale condizione, la sostanza si configura come un nuovo ingrediente o un nuovo prodotto alimentare (“novel food”) ai sensi del regolamento (CE) 258/97 e, pertanto, un eventuale impiego anche nel solo settore degli integratori richiede una preventiva autorizzazione a livello europeo. Link: salute.gov.it.
Inoltre per i medicinali vegetali registrati esiste un profilo di sicurezza e di efficacia conosciuto e definito già a livello ministeriale: i possibili effetti collaterali, la tossicità le interazioni, ecc. sono riportate nel foglietto illustrativo, fanno parte del dossier necessario per la registrazione del prodotto e, in genere, hanno anche una incidenza molto bassa.
Ciò nonostante chi assume integratori è solitamente informato ed è consapevole che le interazioni tra prodotti a base vegetale, supplementi alimentari e farmaci vanno sempre attentamente analizzate. Gli integratori, infatti, sono costituiti da componenti biologicamente “attivi” dotati quindi di una specifica attività farmaco-tossicologica che contribuisce al benessere fisiologico e possono, quindi, interagire tra di loro o con i farmaci eventualmente assunti. Nei casi di terapie farmacologiche continuative e concomitante assunzione di integratori alimentari è necessario rivolgersi al medico o al farmacista). Link: domande e risposte sugli integratori su federsalus
E’ importante menzionare che, come riporta la letteratura, in alcuni casi di interazioni prodotto naturale-farmaco, la causa principale non sta né nella pianta né nel farmaco, bensì nel paziente stesso. Fattori che possono modificare la risposta ai farmaci sono principalmente l’età, il sesso e la tipologia razziale. Devono poi essere sempre tenuti in debita considerazione anche peso corporeo, stato di gravidanza, stress, fumo, funzione renale e epatica, malattie in atto o pregresse, interventi chirurgici (gastroresezione), allergie o intolleranze alimentari, uso improprio o abuso di prodotti naturali e/o farmaci (Firenzuoli, 2008). Infine, in alcune persone si hanno differenti espressioni dei recettori sui quali agisce il farmaco o la sostanza vegetale, oppure difetti a livello degli enzimi che lo metabolizzano.
Quantità di componenti ed estratti naturali
Altra considerazione da fare è quella relativa al numero di piante o estratti, o altri componenti presenti nel prodotto. Si conoscono anche preparazioni con 60 componenti. Sempre la letteratura riporta che con l’aumentare del numero delle piante, chiaramente aumentano anche i rischi di eventi avversi e interazioni, che spesso diventano, anche solo per questo, imprevedibili. Tenuto conto del fatto che una sola pianta è un insieme complesso di sostanze (non a caso, spesso, si usa il termine “fitocomplesso”) con l’aumentare del numero di piante in un preparato aumenta anche il rischio di incompatibilità, prima ancora che di interazione (Firenzuoli, 2008).
Pertanto è fondamentale che la formulazione di un integratore alimentare o fitoterapico valuti le proprietà di ogni singolo componente, dall’ attività biologica, alla modalità di assorbimento e alle possibili interazioni sia positive (sinergismo) o negative (antagonismo). Ogni sostanza ha una farmacocinetica diversa; ad esempio il Coenzima Q10 (noto antiossidante) viene assorbito in maniera più efficace se assunto insieme ad un pasto ricco di lipidi; pertanto è consigliata l’assunzione durante i pasti principali; per le Vitamine il momento migliore della giornata è al mattino al fine di favorire la giusta quantità di energia e di nutrienti nella fase del giorno in cui il corpo ne ha più bisogno, ma per le vitamine liposolubili (es. Vit. E) è consigliata l’assunzione dopo colazione in quanto l’assorbimento viene favorito dallo stomaco pieno. Per quanto riguarda il Magnesio ed il Calcio, invece, è preferibile la somministrazione serale, in modo da contribuire al normale funzionamento dei muscoli e del sistema nervoso. Per la propoli è consigliata l’assunzione a digiuno per una maggiore azione antiossidante. Diversi componenti della stessa formulazione non sempre hanno le stesse modalità di assorbimento e distribuzione!
Interazioni positive e negative delle componenti
Le interazioni positive (chiamate anche sinergie) possono essere fenomeni di sinergia di azione sia in termini di riduzione di tossicità sia in termini di miglioramento di efficacia (Firenzuoli 2008). Un esempio di sinergismo per migliorare l’efficacia tra due sostanze è quello che si verifica tra curcumina e quercetina;la quercetina è un inibitore naturale della UDP-glucoroniltransferasi, enzima chiave nel metabolismo di primo passaggio intestinale ed epatico dei curcuminoidi, l’inibizione di tale enzima aumenta la biodisponibilità e l’assorbimento orale della curcumina. Link: Ricerca sulla curcumina (in inglese)
Le Interazioni negative tra sostanze possono essere fenomeni di antagonismo, o di potenziamento di effetti collaterali. Un esempio è la Ginkgo Biloba, pianta riconosciuta da diversi studi scientifici per la sua specifica azione a livello del microcircolo, per l’azione antiossidante, e di ossigenazione a livello tissutale, indicata nei disturbi vascolari e per l’ attività antiaggregante piastrinica; per questa sua attività l’assunzione deve essere effettuata con cautela nei soggetti in terapia con anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici. Lo stesso dicasi per il Coenzima Q10 e per la Boswellia Serrata le cui somministrazioni associate e protratte potrebbero interferire con i medicinali anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici attenuandone l’efficacia o amplificandone gli effetti, pertanto la somministrazione di queste sostanze deve essere attentamente monitorata dal medico.
Sul sito del Ministero della Salute, il decreto del 30 luglio 2004 stabilisce l’altro l’obbligo di etichettatura degli integratori, sia singoli che combinati, che finiscono sul mercato. E impone che sull’etichetta degli integratori vi sia un dosaggio preciso di ciò che è contenuto nella confezione, soprattutto se si stratta di sostanze vegetali, frequentemente utilizzate in modo eccessivo e superficiale grazie all’idea diffusa che si tratti di “sostanze naturali” e quindi non dannose. Devono quindi essere somministrati in linea con precise indicazioni, sia in materia di composizione che di dosi massime di assunzione. Link: gli integratori sul sito ufficiale dell’ISS
Principio attivo | Somministrazione | Sinergie | Antagonismo |
---|---|---|---|
Coenzima Q10 | durante i pasti | Anticoagulanti, antiaggreganti (con Boswellia) | |
Vitamine | mattina a digiuno | ||
Vitamina E | stomaco pieno | ||
Magnesio | sera | ||
Potassio | sera | ||
Propoli | a digiuno | ||
Boswellia | Anticoagulanti, antiaggreganti (con Coenzima Q10) | ||
Curcumina | durante i pasti | con Quercetina | |
Quercetina | con Curcumina | ||
Ginkgo Biloba | stomaco pieno | Anticoagulanti, antiaggreganti | |
Mirtillo | a digiuno |