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L’insufficienza Venosa Cronica

gamba e vene

L’Insufficienza Venosa Cronica (IVC) è un’alterazione della circolazione venosa degli arti inferiori, dovuta principalmente a disturbi che deteriorano la funzionalità delle valvole delle vene, provocando, nella posizione eretta, un difficoltoso ritorno al cuore del sangue venoso. Le vene perdono elasticità, si dilatano e si sfiancano.

In questo tipo di vene il sangue scorre a fatica e ristagna: progressivamente le stesse si dilatano ancora di più, assumendo un aspetto tortuoso visibile anche a occhio nudo (varici o vene varicose ), accompagnato talvolta da dolore. Quindi per una normale e corretta funzionalità circolatoria delle gambe, le vene devono essere elastiche e le valvole efficienti.


Cause dell’insufficienza venosa

vene varicose

L’Insufficienza Venosa Cronica può essere classificata in due grandi gruppi, a seconda della causa di origine:

  • Insufficienza Venosa organica – causata da vere e proprie alterazioni alle vene (varici, trombosi venosa profonda e superficiale)-
  • Insufficienza Venosa funzionale – dovuta ad un’iperattività delle vene che, seppure normali, sono sottoposte ad un lavoro eccessivo (deficit della pompa rappresentata dai polpacci –muscoli surali, accumulo di acqua nei tessuti ,Linfedema).

Tra i fattori maggiormente responsabili della malattia varicosa si riconoscono la familiarità, il sovrappeso, le gravidanze, le attività che comportino una prolungata stazione eretta (parrucchieri, cuochi, camerieri, banconieri, hostess ecc.) oppure la prolungata stazione seduta (autisti, impiegati ecc.). Altri fattori possono essere: frequenti esposizioni a fonti di calore, posizioni non corrette (della schiena, ginocchia ecc.), difetti di postura dei piedi e calzature che ostacolino la pompa plantare, stipsi cronica, malformazioni vascolari, alterazioni dei vasi linfatici (linfedema)

Anche una pregressa trombosi venosa delle vene profonde favorisce la comparsa di varici con un meccanismo di compenso emodinamico.

Dati Epidemiologici dell’insufficienza venosa

Questa patologia ha una maggiore prevalenza nella popolazione occidentale e nel sesso femminile (con un rapporto femmine/maschi di 3 a 1); affligge circa il 30% della popolazione italiana femminile e il 15% di quella maschile. Nell’85% dei casi esiste una predisposizione familiare. Inoltre l’incidenza della malattia varicosa aumenta proporzionalmente con l’età dei pazienti: si stima che in Italia colpisca il 7-35% degli uomini fra i 35-40 anni e il 15-55% di quelli oltre i 60 anni, il 20-60% delle donne fra i 35-40 anni e il 40-78% delle pazienti oltre i 60 anni.

Sintomi dell’insufficienza venosa

gambe dolore

L’Insufficienza Venosa Cronica si manifesta attraverso sintomi a carico degli arti inferiori quali:

  • L’edema (dal greco oidema= gonfiore) le gambe si gonfiano soprattutto nelle ore serali; è presente nella zona edematosa è presente il segno della “Fovea” (la compressione della zona gonfia effettuata con la pressione digitale lascia un segno ,)
  • pesantezza delle gambe,
  • senso di tensione, formicolii, prurito, bruciori
  • dolori e crampi specialmente notturni,
  • capillari in evidenza
  • alterazioni cutanee, eczema da stasi,

Questi sintomi si accentuano soprattutto durante i mesi estivi perché le vene tendono a dilatarsi di più, mentre durante il periodo invernale il problema si ridimensiona. Nei casi gravi compariranno flebiti, le trombosi o ulcerazioni. Le ulcere da stasi cronica sono una delle peggiori complicanze dell’insufficienza venosa cronica; si tratta, infatti, di lesioni che, oltre a essere dolorose, possono limitare in modo considerevole la capacità di camminare riducendo l’autonomia del paziente. La guarigione è, lenta e difficile, necessitano di numerose medicazioni per evitare infezioni, inoltre possono recidivare.

Diagnosi dell’insufficienza venosa

controllo veneLa diagnosi dell’insufficienza venosa è essenzialmente clinica perché gli edemi da insufficienza venosa devono essere distinti da quelli di origine cardiaca e renale. L’esame strumentale di prima scelta per fare una diagnosi precisa è l’ ecocolordoppler, un esame completo, non invasivo, facilmente ripetibile che valuta la morfologia e la funzionalità delle vene degli arti inferiori. Fornisce informazioni sullo stato della parete vascolare, sulle valvole e la loro funzione, sull’anatomia del sistema venoso superficiale e profondo, sulla direzione del flusso sanguigno, con eventuale riscontro di reflusso e/o ostruzione.

Terapia dell’insufficienza venosa

Anche se in realtà non esiste una cura radicale per la malattia varicosa, esistono molte opzioni di trattamento in base al livello di gravità . Il medico può prevedere semplici cambiamenti dello stile di vita, interventi farmacologici, o interventi chirurgici più o meno invasivi.

Le cure si distinguono in:

  • conservative terapia elastocompressiva (utilizzo di calze elastiche) e farmacologica
  • ablative, che comprendono una serie di efficaci trattamenti mini invasivi (procedure endovascolari con Laser e Radiofrequenza,) e invasivi (interventi chirurgici conservativi o asportativi).

Terapia Farmacologica

I farmaci utilizzati nella insufficienza venosa cronica migliorano il tono vascolare e la permeabilità capillare, favoriscono il ritorno venoso e riducono il danno infiammatorio dell’endotelio, determinando così un miglioramento della sintomatologia.

I farmaci più efficaci sono i flebotropi, estratti naturali ricchi di bioflavonoidi (presenti in diversi frutti). Tra questi ci sono la diosmina, esperidina, rutina, antocianosidi in grado di correggere le disfunzioni della parete venosa (BREAVEN BREAFLOG cpr /crema). Questi prodotti possono essere usati anche nel post operatorio del trattamento di varici.

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Terapia Chirurgica

chirurgia vascolareNei casi in cui la malattia è abbastanza avanzata è opportuno procedere con interventi chirurgici. L’intervento tradizionale è l’asportazione delle varici, chiamato anche stripping della safena, consiste nella rimozione della vena, quando è irrecuperabile.                                                        Altra procedura classica è la scleroterapia e consiste nell’iniettare un farmaco o una schiuma sclerosante che determina la chiusura delle vene malate.

Altri tipi di intervento più moderni e meno invasivi sono la laserterapia , l’ablazione con radiofrequenza. Ulteriore procedura, quando possibile, è la CHIVA, ovvero una cura emodinamica con conservazione della safena.


Sane abitudini da adottare in presenza di malattia varicosa

sane abitudini per l'insufficienza venosa

La prima regola importante è minimizzare i fattori di rischio sui quali si può intervenire, nello specifico quelli legati allo stile di vita (es. sedentarietà e sovrappeso); uno stile di vita attivo e una alimentazione sana previene e combatte l’Insufficienza Venosa Cronica.

In aggiunta si utilizzano misure cautelative che aiutano a ridurre la sintomatologia e a rallentare la malattia:

  • uso di calze elastiche, strumento importantissimo per la prevenzione e la cura di tutte le malattie venose;
  • indossare abiti confortevoli e scarpe comode a pianta larga con un tacco di 2-3 cm, evitare l’uso di zoccoli e ciabatte.
  • evitare di stare fermi in piedi , o seduti ,per lunghi periodi di tempo;
  • alzarsi frequentemente sulle punte dei piedi (questo esercizio stimola la pompa muscolare del polpaccio, spingendo in alto il sangue);
  • camminare il più a lungo possibile, e fare le scale a piedi;
  • dormire tenendo gli arti inferiori più alte rispetto al resto del corpo
  • evitare l’esposizione diretta delle gambe a fonti di calore (sole, lampade,bagni caldi, stufe, caminetti ecc.), il calore dilata e pertanto aumenta la stasi venosa;
  • correggere eventualmente postura e deambulazione con l’ausilio di un plantare;
  • l’alimentazione corretta è altrettanto importante, per cui si consiglia di evitare tabacco, alcool e caffè, sostanze che svolgono azione vasocostrittrice , invece nutrirsi in modo sano e leggero arricchendo la dieta con molta frutta (mirtilli, arance, limoni, kiwi).

Flebite

La flebite è l’infiammazione di una vena, superficiale e/o profonda solitamente degli arti inferiori, ma può interessare qualsiasi vena del corpo umano.

Quando è associata alla presenza di un coagulo di sangue nel lume della vena si parla di tromboflebite.

La flebite può manifestarsi spontaneamente o essere determinata da un trauma locale (compreso i prelievi del sangue, le punture d’insetto),ustioni, procedura medica-chirurgica, infezioni cutanee o dalla stasi del flusso sanguigno in una vena varicosa.

Si evidenzia con arrossamento, dolore e aumento della temperatura della regione colpita; in caso di tromboflebite superficiale si può rilevare la presenza di un cordone palpabile. Particolarmente a rischio sono le vene varicose nelle gambe, comuni per esempio nelle donne in gravidanza.

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